Cosa succede se vince il SI al referendum del 4 dicembre

Se al referendum costituzionale del 4 dicembre vincerà il SI, la Camera dei Deputati resterà l’unica camera a dare la fiducia al governo e ad approvare le leggi ordinarie. Poiché la Camera dei Deputati, grazie alla Porcellum-bis sarà composta per il 55% dal partito che vince le elezioni, l’insieme delle due norme (riforma costituzionale e legge elettorale) di fatto consegnerà le istituzioni nelle mani di chi vince le elezioni.

In più, con la modifica dell’art. 72, il Governo potrà usare una via preferenziale per far discutere alla Camera dei Deputati “un disegno di legge indicato come essenziale per l’attuazione del programma di governo”.

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Come trasformare una repubblica parlamentare in un premierato

Come trasformare una repubblica parlamentare in un premierato

La costituzione italiana è stata scritta nel 1947, quattro anni dopo la fine del ventennio fascista, con un chiaro intento: impedire il ritorno del fascismo, evitando la concentrazione dei poteri in un’unica persona.

Per questo motivo, oggi in Italia, i cittadini votano il parlamento (camera dei deputati e senato), che ha il potere legislativo, e il parlamento, in quanto rappresentante della volontà dei cittadini, dà la fiducia al governo, che ha il potere esecutivo.

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4 + 8 motivi sbagliati per cui votare SI al referendum del 4 dicembre

  1. Per ridurre i costi della politica.
    Oramai anche chi sostiene il SI si vergogna ad usare questa motivazione: il risparmio è minimo, si tratta di 1 euro per cittadino italiano ogni anno.
    In più, per ridurre i costi del parlamento bastava approvare la proposta del movimento cinque stelle sul dimezzamento dello stipendio dei parlamentari.
    Modificare la costituzione per risparmiare 60 milioni è come sparare a una mosca con un cannone.
  2. Per dare maggior potere di decisione ai cittadini.
    Questa riforma non dà NESSUN potere aggiuntivo ai cittadini: tutto è demandato a leggi future. In più viene alzata la soglia dei firmatari necessari per proporre una legge popolare.
  3. Per una maggiore efficienza al parlamento, evitando la “navetta” tra camera e senato.
    I deputati, da soli, possono rallentare a tempo indefinito la discussione di una legge, grazie agli emendamenti.
    Se si voleva davvero velocizzare l’iter delle leggi, bastava mettere un limite ai viaggi della navetta, SENZA togliere agli italiani il diritto di votare il senato. Motivazione poco sostenibile.
  4. Perché così viene abolito il CNEL.
    Vengono abolite le funzioni del CNEL, non i costi del personale, in quanto si tratta di dipendenti dello stato che verranno assorbiti in altri settori (la stessa cosa dell’abolizione delle province).

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8 motivi sbagliati per cui votare NO al referendum del 4 dicembre

  1. La costituzione non si tocca.
    Tutto è migliorabile, anche la costituzione. Non si può votare NO a prescindere, bisogna entrare nel merito.
  2. La nostra costituzione è la più bella del mondo.
    Si tratta solo di una frase fatta. E probabilmente un francese o un tedesco si sentono in diritto di affermare la stessa cosa. Per poterlo veramente affermare bisognerebbe conoscere tutte le altre costituzioni, ma se lo facessimo davvero scopriremmo che ciascuna ha punti di forza e di debolezza, com’è in tutte le cose.
  3. La costituzione non si può cambiare a colpi di maggioranza.
    E’ la costituzione stessa che detta le regole su come cambiare la costituzione. Il governo è riuscito a farla approvare da una maggioranza (cito MicroMega) “raccogliticcia e occasionale, col sostegno decisivo dei voltagabbana”, è andato avanti senza il consenso dei due terzi delle camere e ora paga pegno. Ai cittadini viene chiesto di valutare se la riforma è una buona riforma oppure no, non di giudicare il modo (comunque legittimo) con cui si è arrivati a questo punto.
  4. Questo parlamento è stato eletto con una legge anticostituzionale e non è legittimato a modificare la Costituzione.
    Siamo chiamati a valutare il contenuto della riforma, non il proponente. Per il proponente ci sono le elezioni politiche.
  5. Così mandiamo a casa Renzi.
    Renzi non brilla certo per coerenza, e anche se ha affermato che se vince il NO si ritira dalla politica, non è detto che poi lo faccia davvero. Di nuovo: bisogna votare il contenuto e non il proponente.
  6. Il governo Renzi non rispetta la Costituzione, quindi non è legittimato a cambiarla.
    Che l’operato del governo non rispetti la costituzione, per lo meno per quanto riguarda la parità di bilancio e l’abuso dei decreti legge è assolutamente vero. Ma vale quanto detto al punto precedente: bisogna votare il contenuto e non il proponente.
  7. Per ripicca, perché Renzi ha permesso le unioni civili.
    Come sopra.
  8. Perché è un pastrocchio, è difficile da leggere, è scritta male.
    Tutto vero, ma se fosse una buona riforma, sarebbe un peccato veniale. Bisogna fare la fatica di leggerla e giudicarla per il contenuto, non per la forma.